Nel grande romanzo della transizione energetica italiana, il 2024 sarà ricordato come il capitolo in cui i piccoli impianti fotovoltaici hanno preso una pausa. I dati non mentono — anche se a volte ci guardano con una certa delusione:
-42% mese su mese per gli impianti sotto i 20 kW.
-17% nel trimestre per quelli tra 20 e 200 kW.
Il paradosso del piccolo impianto
Paradossalmente, proprio le taglie che meglio si prestano alla produzione distribuita, alla partecipazione attiva dei cittadini, all’autoconsumo locale… sono le stesse che hanno perso più terreno nel 2024. È un po’ come se il protagonista del film fosse rimasto chiuso nel camerino mentre la scena andava avanti senza di lui.
Nel frattempo, gli impianti tra 1 e 10 MW hanno ballato al centro della pista (+114% da inizio anno). E gli over 10 MW? Un bel +250% da inizio anno: insomma, quando si dice che i giganti fanno rumore.
E poi arrivò il decreto. Anzi, il Decreto CER.
Finalmente, dopo mesi di attesa degni di un film di Antonioni, il nuovo decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è realtà. E no, non è solo un’altra sigla da imparare a memoria: è una vera e propria iniezione di fotovoltaico, con un incentivo fino al 40% a fondo perduto con un recente ampliamento dei comuni che ne beneficiano, con meno di 30.000 Abitanti, e del tempo a disposizione: nuova scadenza fissata 30 Novembre.
Per qualsiasi informazione siamo a vostra completa disposizione.
Written by
Mirco Cesaro
mirco@watt.srl
+39 393 9081108